SUL BUSSE’ COME SULLA SENNA: DIVERTIMENTO RELAX E CULTURA

Piattaforme galleggianti per attività sociali e ricreative. A rendere le sponde del Bussé a Legnago simili a quelle della Senna a Parigi ci penserà il Comune, che ha dato il via libera al progetto di riqualificazione di una delle aree «degradate» del capoluogo. Ovvero quella che, in corrispondenza di via Einaudi, costeggia la darsena sulla sponda destra del canale. Ammontano, infatti, a due milioni di euro i lavori previsti nel progetto preliminare approvato dalla Giunta del sindaco Clara Scapin.

Per elaborare il complesso programma di opere, il municipio ha incaricato lo studio «Corti Urbane» di Vicenza che, per 3.100 euro, ha elaborato il piano «salva-darsena», che restituirà decoro alla zona alle porte della città. Affinché i cantieri possano partire sarà tuttavia necessario che il Governo copra le restanti spese: il programma di interventi per la «Darsena sociale modulare» stati infatti spediti a Roma per essere ammessi nella graduatoria del Piano nazionale «Interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate».

La Giunta ha anche stabilito che, in caso si ottenesse il contributo statale, sarà lo stesso studio vicentino a proseguire la progettazione, compensandolo con 50mila euro. «In base ad una ricognizione effettuata dallo studio vicentino», spiega Claudio Marconi, assessore ai Lavori pubblici, «erano tre le zone che, in città, avevano i requisiti per accedere al bando statale contro il degrado nelle aree urbane. Abbiamo scartato il comparto dell'ospedale, per difficoltà oggettive, mentre l'altra zona individuata, in contrada Bragadina, è di proprietà privata. Ci è sembrato più giusto, quindi, prediligere la riva del Bussé, vicino alla quale, negli anni, sono state rilevate problematiche di carattere sociale, come quelle della prostituzione».

Per far rinascere la darsena, l'esecutivo ha anche siglato un protocollo d'intenti con varie associazioni ed enti che operano in campo ambientale, sociale e lavorativo. Tra i soggetti coinvolti ci sono infatti l'istituto Enaip, il Consorzio di bonifica veronese, l'Arci di Legnago, la Uisp di Verona, l'associazione «Comunità Papa Giovanni XXIII», la «White Rabbit», la cooperativa sociale «Il Calabrone» e la «Verbena dell'Adige».

Secondo il piano di interventi, i parcheggi presenti saranno razionalizzati ed incrementati, da 113 a 144, con la sola esclusione dei posteggi del vicino supermercato, che non verranno modificati. La darsena verrà dunque ampliata con la posa di piattaforme quadrate galleggianti, di 12 metri per lato, che saranno agganciate alla sponda e, in parte, appoggiate sul fondale. Più a sud, sarà realizzata una zona destinata all'animazione, con la possibilità di ospitare eventi sportivi, musicali ma anche spettacoli e laboratori all'aperto, in due arene. L'attuale ponte che congiunge le due sponde, invece, sarà restaurato e diventerà ciclo-pedonale. L'intervento di recupero, oltre ad intrecciarsi con quello del nascente ecomuseo dedicato al fiume, avrà risvolti sociali: una parte dell'iniziativa, affidata alla «Comunità Papa Giovanni XXIII», includerà l'intervento di quattro volontari del sodalizio che, sulla sponda opposta della darsena, offriranno aiuto alle donne indotte alla prostituzione, per consentire a loro di recuperare la dignità ed uscire dalla condizione di schiavitù. «Siamo fiduciosi», evidenzia Simone Pernechele, assessore al Bilancio, «che l'incarico per questo progetto serva a garantire il ricongiungimento urbanistico tra il centro storico e l'area dove sorgeranno, nei prossimi anni, le nuove scuole medie Frattini».

Fabio Tomelleri